Cons. Mino Frasca: Intervengo per chiarire la mia posizione sia come Consigliere Provinciale, che nome del gruppo consiliere Forza Italia di Nardò. Ho ascoltato con molta intenzione l'intervento del Sindaco e del mio Presidente alla Provincia, ovviamente non me ne vogliano, ma ritengo che oggi sia stato fatto un discorso molto di filosofia, senza guardare in faccia i reali problemi.
Ad un certo punto ho avuto come un dubbio, ho avuto l'impressione di trovarmi alla Camera dei deputati, perchè ildiscorso del Sindaco mi è sembrato un discorso più da Presidente della Camera ma non da un Sindaco di una città come la nostra Nardò.
In questi giorni caro Sindaco e caro Presidente, non si è discusso sull'amianto come se fosse un problema da sottovalutare. Il problema c'è, persiste, i dati parlano chiaro. Sia io che il consigliere Siciliano non ci siamo mai risparmiati per affrontare e valutare le varie problematiche di interesse del nostro paese.
Adesso sento parlare di territorio provinciale, territorio regionale, ma in questi territori non esiste solo il Comune di Nardò,quindi questa programmazione regionale va affrontata in materia scientifica, in materia seria ed in materia responsabile.. Perchè cari signori questa città ha già dato al territorio regionale, ha già dato al territorio Provinciale. Oggi si parla della discarica Rei con emergenza amianto, ma non dimentichiamoci che noi dietro la porta abbiamo la discarica di Castellino.
Lo vogliamo risolvere il problema di Castellino?
Di cosa stiamo parlando signori miei? Portiamo problemi su problemi... anzicché bonificare la discarica di Castellino o provvedere a metterla in sicurezza, andiamo a potenziare un'altra bomba ecologica. Perchè? Perchè le esigenze regionali, provinciali, comunali ci dicono che la Regione Puglia ha bisogno di creare un sito che riesca ad ospitare ulteriori tonnellate di rifiuti speciali..
E' scandaloso: Io non accetto e non accetterò mai. Nardò non si può fare carico e fungere da capo espiatorio dei problemi della Regione Puglia e della Provincia di lecce.
Nardò ha perso l'ospedale, perchè era necessario razionalizzare la sanità, l'immigrazione... emergenza regionale e Nardò diventa città dell'accoglienza, e per Castellino, tutti in campagna elettorale, Caro sindaco, Lei in prima persona, aveva promesso che avrebbe affrontato e risolto il problema.
Il problema è un altro, e dobbiamo dirlo caro Presidente Gabellone, è che da un anno le competenze sono passate in capo al commissario straordinario, per quel che concerne i rifiuti, e successivamente passate alla Provincia, e cari cittadini voi dovete sapere che per mettere in sicurezza o bonificare la discarica di Castellino occorrono 5 milioni di euro. Io caro Presidente, di queste cose mi preoccuperei e non dell'ampliamento della discarica dell'amianto.
Allora, io sono stanco, perchè in questa città si è presa l'abitudine di affrontare i problemi utilizzando delle scuse... iter procedurale.... iter amministrativo...ente... Bassanini... legge regionale... legge provinciale.. e la politica? Io che vado casa casa a chiedere consensi, cosa dico ai miei concittadini... cosa conto? Cosa contiamo tutti noi in quest'aula? Non contiamo nulla? Allora prima di prendere una decisione, bisogna ascoltare il popolo, affrontare l'argomento in materia seria, nelle sedi opportune. Capire se la popolazione è disposta al dialogo ed è disposta ad accettare strutture così invasive. Non ha senso fare conferenze servizi dove, non si presentano i Comuni.. sulle conferenza della rei su 5 il Comune di Nardò era assente a 4.
Io non voglio essere polemico, voglio essere costruttivo. Lei Sindaco pochi giorni fa da grande oratore ha pubblicato comunicazioni in cui diceva che le responsabilità di questo ampliamento erano tenute ai consiglieri provinciali. Il mio Presidente questa mattina è stato chiarissimo: La provincia si è adeguata a quelle che erano le esigenze degli amministratori locali: Il Comune di Nardò ha dato parere favorevole all'ampliamento Rei, Il comune di Galatone, ha dato parere favorevole. Se il Comune di Nardò fosse stato contrario avrebbe dovuto semplicemente dichiararlo in commissione. Lei dice, che bisogna essere responsabili, certo lo siamo, nessuno si è mai sottratto ai veri problemi: ma questa volta caro Sindaco, mi dispiace, e lo dico anche al Presidente Gabellone, questa cosa va rivista.
Caro Presidente, Lei dice che tutto si può rivedere se c'è una volontà politica ed allora io le chiedo di rivedere, riaprire le discussioni in seno ai consigli comunali, nelle sedi opportune,convocare un consiglio monotematico anche provinciale, e portare avanti le istanze dei cittadini.
Queste decisioni, caro Sindaco, vanno prese con la partecipazione di tutti i cittadini. Nardò ha già pagato e non intendiamo dare più niente. Nardò per 20 anni ha ospitato 44 comuni a conferire rifiuti solidi ed urbani. senza guadagnarci nulla. Adesso basta. Parliamo di altri argomenti.
Lei caro Sindaco in campagna elettorale parlava di diminuzione della tessa sui rifiuti, parlava di compostaggio, di raccolta differenziata, cose insomma che servono alla nostra città, mi concentrerei sul turismo visto che diciamo che Nardò ha tantissime attrazioni turistiche. Non possiamo ogni volta solo perchè una società presenta un progetto ed ha parere favorevole dell Asl, della Regione e di tutti gli enti, noi dobbiamo accettare.. io non sono d'accordo. Noi dobbiamo far prevalere la politica, se ha ancora un senso, adesso è il momento per la politica di battere i pugni! Se così non dovesse essere allora nessuno di noi ha più senso e quindi diamo tutti le dimissioni ed andiamocene a casa. Se ogni volta dobbiamo sentirci bloccati dalla burocrazia, beh, io non ci sto!
Io amo le soluzioni, caro Sindaco, ed il Presidente ha detto chiaramente che se il Sindaco presenta un istanza possiamo riaprire il discorso e bloccare l'ampliamento e identificare eventualmente altri siti.
Concludo dicendo che io ed i Consiglieri di Forza Italia non sono d'accordo all'ampliamento della discarica ed esorto il Sindaco affinchè presenti subito una richiesta a Presidente Gabellone per revocare il proprio parere positivo all'ampliamento.
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