giovedì 23 gennaio 2014

Il mistero dei rifiuti tossici nel #Salento: manteniamo alta la guardia! Il Salento dice basta!


Un bastimento carico di amianto in arrivo nel Salento, una nave caricata come una bomba ecologica partita dalla Sicilia e diretta in una discarica del Salento specializzata nel trattamento di rifiuti pericolosi, 20.000 tonnellate di amianto che starebbe per attraccare nei prossimi giorni nel porto di Gallipoli. Il materiale dovrebbe essere trasportato e smaltito nella discarica della Ditta R.E.I., in contrada ‘Castellino’, tra Galatone e Nardò, autorizzata dal 2009 al trattamento dei rifiuti inerti e dal 2011 a quello dell'amianto.



Una notizia che però non trova conferma da parte dall'azienda che parla però di contatti commerciali con una azienda siciliana interessata a conoscere i costi di smatimento di terreno proveniente da un terreno bonificato dall'amianto. La capitaneria di porto precisa che sono state avviate - dietro richiesta dell'agenzia marittima incaricata di verificare la fattibilità del trasporto - le attività necessarie a stabilire la possibilità di attracco con il suo carico "speciale". Il comandante, Attilio Daconto, ha riferito infatti di una richiesta di intendimenti arrivata prima del suo insediamento, avvenuto il 17 gennaio scorso, specificando come al momento non sia però pervenuta alcuna richiesta formale di attracco.

Lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto dovrebbe avvenire nella discarica 'Ditta Rei', nel territorio tra Nardò e Galatone, in contrada Vignali-Castellino, autorizzata dal 2009 per i rifiuti inerti e dal 2011 per l'amianto. "Nessuna nave è partita e non si sta parlando di un carico di amianto, ma di 5mila tonnelate di terra mista al materiale. E' stata semplicemente attivata - spiega l'azienda in una nota diffusa per arginare le notizie di stampa definite inutilmente allarmistiche - una procedura informativa necessaria e funzionale a valutare una richiesta di disponibilità che era pervenuta e a formulare un’eventuale offerta economica. In pratica, non vi è, a tutt’oggi, nulla di definito e di deciso".

Il timore però c'è. Vanno attivate le attività di controllo e di verifica del caso, sia all’interno dell’area portuale, sia durante la fase del trasporto fino alla discarica, sia per lo smaltimento all’interno della stessa dobbiamo essere compatti ed  attivacii per scongiurare un "disastro ambientale annunciato".

MInaccia che la ditta tirata in ballo contesta apertamente, specificando in una nota i dettagli della propria attività. "La R.E.I. S.r.l. è titolare di una discarica per rifiuti inerti e rifiuti non pericolosi sita in agro di Galatone, in contrada Vignali, in possesso di Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Lecce con D.D. n. 83/2011, n. 16/2013 e n. 33/2013. La discarica in questione è suddivisa in due sezioni separate, una destinata allo smaltimento dei rifiuti inerti e l’altra da utilizzare esclusivamente per lo smaltimento di materiali da costruzione contenenti amianto preventivamente messi in sicurezza.

"L’impianto di titolarità della R.E.I. dispone, per i materiali contenenti amianto, di una volumetria di smaltimento autorizzata pari a circa 80.000 mc, più che adeguata a soddisfare tutte le necessità del territorio salentino. Siffatto impianto, risponde ad un’esigenza ben precisa di questo territorio, ovvero svolge un servizio di primaria importanza e di pubblica utilità, in quanto consente lo smaltimento dei materiali contenenti amianto derivanti dagli interventi di bonifica dei siti contaminati, delle campagne e dei centri urbani. Dalla sua entrata in funzione e proprio a causa della priorità data alle esigenze del territorio salentino, i costi degli interventi di bonifica (su cui prima gravavano altissimi oneri di smaltimento presso impianti e/o discariche molto distanti dalla provincia di Lecce) si sono ridotti di oltre il 40% e la R.E.I. s.r.l. opera quotidianamente offrendo alle pubbliche amministrazioni la possibilità di smaltire in tutta sicurezza i manufatti in amianto presenti sul proprio territorio. Il bacino d’utenza prioritario dell’impianto è, è sempre stato e sempre rimarrà, il territorio regionale pugliese in generale e quello salentino in particolare.

"Tuttavia - spiegano ancora dalla società - trattandosi di rifiuti speciali, le norme vigenti non vietano a questa società di accettare rifiuti provenienti anche da regioni limitrofe. In siffatto contesto si colloca la vicenda del materiale proveniente dalla Sicilia e costituito da circa 5.000  tonnellate di terreno contenente piccoli frammenti di eternit, derivante da un intervento di bonifica ambientale e trattato (a tutto vantaggio di sicurezza) alla stregua dei manufatti in cemento-amianto veri e propri, ovvero incapsulato in sacchi ermetici (“bigbags”). La R.E.I. S.r.l. ha ricevuto, da partedella ditta che sta effettuando l’intervento di bonifica, una richiesta di disponibilità ad accettare e smaltire a norma di legge detti materiali e, al fine di espletare le proprie valutazioni, questa società ha depositato, presso la competente Agenzia Marittima, un’istanza per richiedere alle Autorità competenti i pareri e le autorizzazione necessarie ad un eventuale trasporto di tali rifiuti a mezzo nave con approdo al porto di Gallipoli".
 


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