COMUNICATO: L'Unieuro di Cavallino chiude 37 lavoratori a casa da Dicembre; 17 sono cittadini di Nardò
Con rammarico vedo nuovamente che gli interessi imprenditoriali di grandi Holding, che vengono ad investire nel Salento, non tengono minimamente in considerazione i diritti dei lavoratori che vengono considerati come numeri da impiegare e licenziare a proprio piacimento.
Troppo spesso ci si dimentica e si trascura un particolare importante e rilevante: dietro ad ogni lavoratore, oltre ai diritti acquisiti ci sono famiglie, bimbi, impegni, sogni.
Ora Unieuro, a causa di prospettive economiche non
consolidatesi, ha già ufficializzato ai lavoratori durante un'assemblea, la volontà di mettere i lucchetti all'azienda di elettronica e mandare tutti a casa.
Una posizione netta devono prendere le istituzioni anche in questa situazione, per difendere i lavoratori che ingiustamente stanno per perdere il proprio posto di lavoro all'interno di un'azienda che millanta comunque prospettive di crescita e progetti ambiziosi.
E' importante che da noi parta il messaggio che il Salento non è terra di conquiste e che i nostri lavoratori non possono essere privati, per equilibri saltati, della propria dignità.
Se Sindacati e politica non dovessero riuscire a tutelare i diritti dei lavoratori, tra le 37 famiglie ridotte in difficoltà, ci saranno anche 17 famiglie di miei cittadini neretini e questo per me sarà un dolore ancora più grande: in un momento come quello attuale, trovare un altra occupazione può rivelarsi realmente un dramma.
Cons. Prov. Mino Frasca
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