Guardandomi
intorno, vedo che quello che manca e di cui abbiamo bisogno, è un luogo
che sia punto di incontro e aggregazione, un ambito in cui poter
invitare i lavoratori, gli artigiani, quanti tengono bottega produttiva
o commerciale, i loro collaboratori senza welfare, gli studenti e i
giovani che vorrebbero intraprendere e si sentono senza prospettive, e
permettere loro di confrontarsi e consultarsi.
Vorrei creare un punto di ritrovo in cui rifocillarsi insieme di rabbia e di speranza, dove le proteste diventano proposte. E le proposte hanno bisogno dell’esperienza vitale di chi è in sofferenza insieme con i nostri eletti.
Il nostro destino di movimento politico ha il suo destino di maggioranza assoluta nell’asse uni-duale di leader e popolo, che ha la sua forza nella realtà e preme sui Palazzi alle volte così lontani dalle masse... e voi amici che ne pensate? Che consigli mi date?
Vorrei creare un punto di ritrovo in cui rifocillarsi insieme di rabbia e di speranza, dove le proteste diventano proposte. E le proposte hanno bisogno dell’esperienza vitale di chi è in sofferenza insieme con i nostri eletti.
Il nostro destino di movimento politico ha il suo destino di maggioranza assoluta nell’asse uni-duale di leader e popolo, che ha la sua forza nella realtà e preme sui Palazzi alle volte così lontani dalle masse... e voi amici che ne pensate? Che consigli mi date?
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