Dobbiamo
cambiare il nostro modo di comunicare, dobbiamo dire in modo chiaro ai
cittadini le nostre idee, dobbiamo aprire le porte tornare al
«contatto con la gente», quello vero.
A meno
di una settimana dal voto alla Camera sulla riforma della legge elettorale
dobbiamo rivolgere una critica asettica alle tanto discusse preferenze.
Spesso, alcuni nostri esponenti, negli anni, hanno perso il rapporto con
le persone e in Parlamento: i “nominati”, con gli anni si sono
sclerotizzati, chiusi in se stessi, alcuni dopo 20 anni sono
diventati chiusi e non aperti verso gli altri.
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