Qui di seguito riporto quanto dichiarato dal Presidente Berlusconi a seguito dell'incontro con Matteo Renzi: come non rivedersi e non appoggiare tanta chiarezza e lucidità: solo in questo modo si può pensare di governare con serenità il nostro Paese, sperando che
“Sulle riforme istituzionali, sulla riforma del lavoro, quella fiscale e quella della giustizia abbiamo dato al presidente incaricato la nostra assoluta disponibilità a lavorare insieme e approvare in Parlamento queste riforme.
Sulla gestione normale siamo opposizione, un’opposizione che deciderà di volta in volta sui contenuti dei singoli provvedimenti. Abbiamo concordato per la riforma del Senato e anche qui faccio notare che c’é un’esigenza immediata e assoluta di avere una sola Camera che approvi le leggi, possibilmente ridotta di numero e che sia dato a questa unica Camera un tempo come oggi é dato ai decreti legge per approvare i disegni di legge, io credo il tempo massimo di 120 giorni. Lo avevamo fatto ma poi un disgraziato referendum sostenuto dalla sinistra annullò le riforme. Il Paese ha assolutamente bisogno di diventare un Paese governabile, cosa che oggi non é. Lo posso dire essendo stato presidente del Consiglio per anni.
Altra riforma in cui crediamo assolutamente e’ l’elezione diretta del presidente della Repubblica da parte popolo. Serve l’elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte dei cittadini, é una riforma nella quale crediamo.
Anche la Corte costituzionale va modificata, non si può lasciare al Capo dello Stato il potere di nominare 5 membri, oggi da organo costituzionale si è trasformata in organo politico.
Con il premier incaricato abbiamo toccato molti temi che il Parlamento e il governo dovranno affrontare, sia per quanto riguarda la legislazione normale, sia per quel che riguarda la riforma degli assetti istituzionali del Paese, che e’ molto importante.
E’ successo che i padri costituenti, dopo un periodo di regime, nell’attribuzione di poteri non assegnarono nessun potere al presidente del Consiglio e al consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio ha la possibilità di esprimere un ruolo di rappresentanza ma, alla fine, stringi stringi, come vero potere ha solo quello di stendere l’ordine del giorno del Cdm e non può usare direttamente lo strumento del decreto legge per intervenire con efficacia e tempestivamente, perché dipende dall’autorizzazione, e per la mia esperienza lo posso dire bene, del presidente della Repubblica. Ecco, io credo sia assolutamente importante rivedere questo assetto per dare al presidente del Consiglio gli stessi potere dei suoi colleghi nelle democrazie occidentali.
E’ successo che i padri costituenti, dopo un periodo di regime, nell’attribuzione di poteri non assegnarono nessun potere al presidente del Consiglio e al consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio ha la possibilità di esprimere un ruolo di rappresentanza ma, alla fine, stringi stringi, come vero potere ha solo quello di stendere l’ordine del giorno del Cdm e non può usare direttamente lo strumento del decreto legge per intervenire con efficacia e tempestivamente, perché dipende dall’autorizzazione, e per la mia esperienza lo posso dire bene, del presidente della Repubblica. Ecco, io credo sia assolutamente importante rivedere questo assetto per dare al presidente del Consiglio gli stessi potere dei suoi colleghi nelle democrazie occidentali.
La legge elettorale va approvata secondo i tempi previsti e non ci sono possibilità di cambiamenti, perché già é stata una discussione sofferta e già noi abbiamo aderito a delle richieste, per esempio sugli sbarramenti, che sono scesi a dei livelli che noi pensavamo non dovessero essere così bassi.
Ho detto a Renzi di non preoccuparsi per il semestre europeo che é solo un incarico onorifico. Il presidente del Consiglio del Paese che assume per sei mesi la guida ha solo l’onore di una sedia a fianco del presidente fisso Van Rompuy. Quindi Renzi non deve dare alcuna preoccupazione o impedire l’attività di governo e Parlamento.
Sulla par condicio varrà la pena di insistere per arrivare a una legge che preveda che i grandi partiti durante campagna elettorale abbiano lo spazio corrispondente alla loro grandezza numerica. La legge che assegna i tempi ai partiti durante le elezioni, la par condicio, é una legge che va verso il frazionamento delle presenze in parlamento. Esattamente il contrario di ciò di cui c’é bisogno per dare un governo decente al paese.
Siamo d’accordo su un ringiovanimento della squadra di governo. Auguriamo buon lavoro al premier incaricato e al suo team e siamo anche d’accordo per un ringiovanimento della squadra di governo. Oggi ho incontrato un premier che ha la metà dei miei anni e questo é un buon segnale anche per il rinnovamento della classe dirigente”.
Silvio Berlusconi, dichiarazione al termine del colloquio con Matteo Renzi, 19 febbraio 2014
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