mercoledì 2 aprile 2014

Cosa prevede la riforma del #senato? Ve lo spiego in due parole.....


Il senato non sarà più un organo legislativo con pieni poteri. La camera cioè potrà approvare delle leggi senza che siano approvate anche dal senato. Il senato sarà un organo consultivo e voterà le modifiche alle leggi. Al senato non sarà chiesto di votare né la legge di bilancio, né la fiducia al governo. Il senato non sarà più elettivo e i senatori non riceveranno indennità.
Le riforme costituzionali, invece, continueranno a dover essere approvate da tutti e due i rami del parlamento.

Del senato faranno parte gli ex presidenti della repubblica e i senatori a vita e alcuni rappresentanti delle regioni e dei comuni. 
Sarà composto da 148 persone: 21 nominati dal presidente della repubblica e 127 rappresentanti dei consigli regionali e dei comuni. Il senato si chiamerà senato delle autonomie e rappresenterà i poteri locali.

Il ddl prevede una rappresentanza di tutte le regioni italiane. Ma c’è “la disponibilità a esaminare una composizione proporzionale al numero degli abitanti di ciascuna regione”, ha detto Maria Elena Boschi.

I tempi della riforma. Il processo di approvazione di una legge costituzionale è molto lungo e prevede che la legge sia approvata con una maggioranza semplice da entrambi i rami del parlamento una prima volta. Poi, a distanza di tre mesi, lo stesso testo deve essere di nuovo approvato da tutte e due le camere con una maggioranza qualificata, cioè dai due terzi.

Se questa maggioranza non viene raggiunta si devono aspettare ancora tre mesi. 
In questo periodo di tempo un quinto dei membri di una delle due camere o 500mila elettori o cinque consigli regionali possono chiedere che sia indetto referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma. 
Nel referendum costituzionale non è richiesto di raggiungere il quorum. 
Se nei tre mesi di pausa la richiesta di referendum non viene presentata, la legge viene approvata automaticamente.


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