"Forza Italia è, fin dalla sua fondazione, venti anni fa, un movimento politico aperto, democratico, rispettoso del contributo di tutti i suoi militanti, attento a valorizzare ogni idea maturata al suo interno e le diverse esperienze che lo hanno reso grande", si legge nella nota dell'ex premier. "In tale direzione - ricorda - ho sempre orientato la mia attività di Presidente e Fondatore, con l'equilibrio, la capacità di sintesi e il rispetto di tutti che mi sono sempre stati riconosciuti".
E, conclude Berlusconi, "già prima delle elezioni, su mio preciso stimolo, abbiamo avviato un cammino di rinnovamento importante e articolato, che sono certo darà presto i suoi frutti".
E, conclude Berlusconi, "già prima delle elezioni, su mio preciso stimolo, abbiamo avviato un cammino di rinnovamento importante e articolato, che sono certo darà presto i suoi frutti".
Queste le dichiarazioni che fa pervenire Silvio Berlusconi per cercare di arginare le ambizioni e le richieste di Fitto, il quale però da vero Leader che rappresenta oltre 280.000 elettori che
hanno scelto lui nell'ultima tornata elettorale, non accetta di essere considerato e catalogato nella casella dei problemi, ma tiene a precisare il suo essere e rappresentare per il partito una vera e propria risorsa.
Raffaele Fitto, infatti con i numeri, grazie ai componenti della sua squadra che lo hanno supportato e che per lui si sono prodigati per rastrellare voti in ogni comune salentino, ha registrato un bagaglio di consensi che rappresenta un vero tesoro che non può non essere tenuto in considerazione in tutti i tavoli di concertazione.
Ora quello che Fitto, supportato da gran parte dei dirigenti salentini chiede, sono le primarie, necessarie per dar voce alla base e permettere loro di esprimere la propria idea: solo in questo modo Forza Italia potrà rigenerarsi, ristrutturarsi, riprendere linfa vitale in grado di ridonarle quella credibilità che merita: solo un leader legittimato dai militanti potrà operare in libertà e nella consapevolezza di possedere e interpretare le reali volontà dl proprio gruppo
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