NARDO' - Il consigliere provinciale del Pdl prova a portare a Bari la discussione sul “Sambiasi”. Niente da dire: ci sta davvero provando con tutti i rischi del caso. La questione nasconde un altro aspetto politico non trascurabile: Frasca sta lanciando contro Marcello Risi una fatwa che cancella, di fatti, due anni di pace evidentemente concordata.
Il consigliere provinciale del Pdl Mino Frasca non demorde sull’ospedale di Nardò e chiede che ilConsiglio regionale, in seduta monotematica, discuta del protocollo tra Regione Puglia e Comune di Nardò sulla riconversione del “Sambiasi” in struttura territoriale ospitante un poliambulatorio di terzo livello.
“Invito i consiglieri regionali eletti nel Salento - è l’iniziativa di Frasca - a formalizzare una richiesta di un Consiglio monotematico che affronti la questione del protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Comune di Nardò sulla riconversione dell’ospedale neretino. E’ evidente che la destinazione scelta per il Sambiasi è inaccettabile, sia per le potenzialità della struttura, sia per il fatto di sguarnire clamorosamente il fabbisogno sanitario di una fetta significativa della popolazione salentina.
Non ultimo, per la necessità di non poter ignorare la sacrosanta richiesta di garanzie dal punto di vista della salute, partita dal basso, dalla gente, che la manifestazione di venerdì scorso ha evidenziato ancora una volta. Tra le tante scelte compiute nel progetto di riordino ospedaliero pugliese, quella su Nardò probabilmente è la più sbagliata. Dopo aver doverosamente evidenziato colpe e mancanze di natura politica e gestionale, fortemente penalizzanti per la comunità neretina e non solo, è giunto il momento quindi di affrontare il problema concretamente.
Con la amara consapevolezza che in questa sfida abbiamo nemici che hanno un nome e cognome: Nichi Vendola e Marcello Risi. Il minimo che si può fare, allora, è provare a ridiscutere a monte la scelta dell’ospedale di Nardò come poliambulatorio, che non serve a niente, se non alla effimera operazione mediatica del presidente della Regione e del sindaco di Nardò.
Ritengo il Consiglio regionale - conclude - il baluardo ai percorsi scellerati della sanità regionale e in particolare a quello più insulso, che riguarda Nardò. Aspetto riscontro da parte dei nostri consiglieri regionali nel più breve tempo possibile”.
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