Prendo atto che il tema della messa in sicurezza della discarica di Castellino è scomparso dalle agende della politica e delle amministrazioni locali. Come se le difficoltà oggettive e le lungaggini burocratiche depotenziassero il problema e svilissero il fatto che una vera e propria bomba ecologica si trovi sotto i piedi dei salentini e minacci il futuro dei nostri figli. Come se le piaghe ambientali di questo territorio non fossero servite da lezione e da monito. Infine, come se il fatto di aver chiuso il conferimento dei rifiuti, banalmente, avesse fatto archiviare la questione.Anche perché nessuno ci ha mai detto la verità sul
potenziale nocivo di quel sito e sugli aggravi, in termini di costo ambientale, che il ritardo della messa in sicurezza sta determinando e continua a determinare giorno dopo giorno. Da cittadino rivolgo un appello al sindaco Marcello Risi e al presidente Antonio Gabellone affinché rispolverino il tema della messa in sicurezza di Castellino, riattivino i canali istituzionali giusti per trovare le risorse e risolvere il problema una volta per tutte. Non è possibile che una questione così delicata, che riguarda la salute dei cittadini e la salubrità dell’ambiente, finisca nel bagaglio delle solite giustificazioni sulla carenza dei soldi necessari per gli interventi o, peggio, come è accaduto in passato, sia oggetto di strumentalizzazione politica. Ritengo che l’amministrazione comunale e quella provinciale debbano agire con forza e determinazione, perché in nessun Paese civile è ammissibile una cosa come questa. La discarica di Castellino deve diventare un capitolo chiuso, ma realmente chiuso. Non solo a parole.
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