sabato 24 gennaio 2015

A nome della Nardò per bene, chiedo scusa al Presidente Gabellone per quanto accaduto

Con rammarico ho accolto la notizia di quanto accaduto ieri sera a Nardò. Da sempre ho creduto nella positività che introiettano i giovani che si avvicinano al mondo politico, prova ne sia il forte impegno profuso dal mio direttivo per l'organizzazione del Movimento Giovanile Forza Italia ed ora, trovarmi difronte ad espressioni di intolleranza e violenza così sopra le righe, rappresentate proprio dei giovani, è come accettare una sconfitta. Ma a perdere questa volta è
la politica fatta da chi come noi dovrebbe insegnare, moderare toni e guidare a confronto e crescita: a perdere è chi questo clima di violenza lo ha generato e alimentato subdolamente.

Mi scuso con il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, mi scuso a nome della Nardò per bene, quella che rappresento, che in modo compatto prende le distanze e condanna quanto accaduto,a prescindere dalle personali posizioni politiche, ma in quanto intollerabile il gesto stesso e mi stringo al presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Pippi Mellone ed ai Consiglieri d'opposizione i quali, legittimamente, utilizzano tutte le armi istituzionali in proprio possesso per rappresentare nelle sedi opportune le istanze che i cittadini che rappresentano, hanno loro avanzato.

Trovo invece vada denunciato con fermezza il clima di tensione creato ad arte da Pd, Sel e Anpi che ha istigato e fomentato subdolamente giovani irosi fino a sfociare in una vera aggressione fisica ad esponenti di associazioni politiche con idee diverse. La direzione provinciale del partito, il sindaco Risi e gli esponenti della maggioranza in consiglio, dovrebbero condannare pubblicamente la vile aggressione e ammettere le proprie responsabilità. Un governo cittadino che tace su simili atti di violenza rischia di diventarne complice.

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