martedì 18 giugno 2013

Aggressione al territorio la condotta non va fatta. ma arriva una lettera pericolosa al Comune

NARDO' - "Regione ed AQP tentano di aggredire il nostro territorio tornando alla carica sul progetto delle condotte sottomarine" dicono entrambi i consiglieri provinciali di Nardò, Mino Frasca e Giovanni Siciliano.
Appena 10 giorni or sono Legambiente nazionale aveva riconosciuto al nostro comune le 5 vele, ciò non sarebbe mai successo se il nostro mare fosse stato attraversato da impianti del genere.

In data 12 giugno è pervenuta al protocollo generale una lettera firmata dagli ingegneri Massimo Fontana, Maurizio Michilli e Fabio Linguiti, che per conto dell’AQP si sono aggiudicato l’appalto per la realizzazione della condotta sottomarina dell’impianto di depurazione di Nardò. I tre professionisti nel chiedere all'Amministrazione di poter illustrare il contenuto del progetto, sulla bontà del quale non poniamo alcun dubbio, sottolineano che le imprese aggiudicatarie hanno sostenuto ingenti spese e stanno subendo gravi danni per la mancata apertura dei cantieri.
Questa loro considerazione sa tanto di una forma di tentativo di convincimento a che l’Amministrazione comunale condivida l’esecuzione del progetto. Nasce spontaneo una domanda: “i tre tecnici e la società aggiudicataria, nonché la Regione Puglia e l’AQP, sono mai stati messi a conoscenza che il Consiglio comunale di Nardò, all'unanimità ed in presenza di tutte le associazioni ambientaliste ha bocciato da un anno circa ogni impianto di tal fatta sul proprio territorio?
Per tutto ciò rivolgiamo pubblicamente l’invito al Sindaco all'Amministrazione e ai consiglieri comunali tutti, nonché alle associazioni ambientaliste a serrare immediatamente le fila contro questo attacco al nostro territorio. Concludiamo meravigliandoci, certamente così come tutti i cittadini di Nardò, come mai la Regione Puglia e l’AQP possano immaginare di imporre le proprie idee sul nostro territorio.
L’unico organo che possa fare scelte del genere è il Consiglio comunale che, Viva Dio già circa un anno fa si è espresso in maniera inequivocabile sulle condotte sottomarine. Non possiamo assolutamente consentire che, dopo il riconoscimento delle 5 vele, alle bellezze di Porto Selvaggio e di Palude del Capitano, qualcuno possa attentare al nostro territorio.

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