lunedì 28 ottobre 2013

"Calpestata la gloriosa storia granata". Mino Frasca non ci sta

NARDO' - Il consigliere provinciale del Pdl Mino Frasca torna a commentare la situazione che riguarda il Nardò calcio e l’involuzione che sta per portare ormai alla radiazione della società dal campionato di serie D.

“Francamente - tuona Frasca - non ci sto a vedere calpestata la storia della squadra di calcio del Nardò e l’immagine di una città offesa e presa in giro ormai da anni. È stato superato ogni limite. Non è più il triste declino di una società sportiva, che da qualche tempo accomuna purtroppo i destini di tante piazze calcistiche, ma una scientifica strategia di demolizione dei gloriosi colori granata.
Chi lo faccia e per quali interessi è un mistero che speriamo sia risolto al più presto, anche magari per iniziativa del sindaco Risi, troppo statico su una posizione diplomatica che finisce per fare il gioco di chi sta manovrando oscuramente il calcio neretino.

I fatti raccontano che la causa originaria della situazione attuale è il pesante fardello dei debiti della gestione Russo, che né lo stesso Russo né altri hanno provveduto a saldare, allungando inutilmente il declino societario e sportivo del Nardò.

Ragionevolmente non credo che il momento di crisi generalizzata consenta a chicchessia di investire somme per centinaia di migliaia di euro nel calcio dilettantistico, peraltro per coprire la pessima gestione di qualcun altro, cioè di Russo. Al quale è addebitabile non solo tale pessima gestione, cioè una montagna di debiti, ma anche il successivo passaggio di consegne a una proprietà di fatto inesistente. Non ci sono mai stati né il ripianamenti dei debiti, né l’indicazione chiara dell’organigramma societario, né tanto meno il rilancio sportivo della squadra con il fantomatico investimento di un milione di euro.

Credo che Russo dovesse pretendere garanzie da Ranieri o da Diabatè o da chiunque, altrimenti prendersi le proprie responsabilità e sacrificare subito il titolo sportivo e la categoria. Invece dopo essersi fatto da parte, almeno in apparenza, si è dipanata una commedia ridicola che non è ancora finita, è sorto un castello di false promesse, di rinvii grotteschi e di bugie senza senso.

La verità, però, pretendiamo di saperla, così come la precisa distribuzione delle responsabilità, non solo morali, di questa vicenda. Perché con questo giocattolo - conclude Mino Frasca - qualcuno ha giocato sin troppo”.

sabato 12 ottobre 2013

Ospedale, centrodestra: “La Regione dica con quali risorse e tempi terrà fede agli impegni”

NARDO’ - I consiglieri comunali di opposizione al Comune di Nardò Mirella Bianco, Cesare Dell’Angelo Custode e Alessandro Presta del Pdl, Oronzo Capoti di Nuovo Corso, il consigliere regionale del Pdl Saverio Congedo e il consigliere provinciale del Pdl Mino Frasca, nel corso della seduta monotematica dell’assise di Palazzo Personè, hanno consegnato al sindaco Marcello Risi e all’assessore alla Sanità della Regione Puglia Elena Gentile, un documento con il quale chiedono il rispetto degli impegni sul “Sambiasi” da parte della Regione, certezza su risorse e tempi, un punto di gestione dell’emergenza di alta professionalità.

“In questo momento - spiegano i consiglieri comunali Bianco, Dell’Angelo Custode, Presta e Capoti - non serve utilizzare politicamente questa vicenda e prendere in giro i cittadini. Abbiamo il dovere di affrontare con realismo questa situazione, senza strumentalizzazioni e senza posizioni demagogiche. Purtroppo, il percorso intrapreso dalla sanità regionale negli ultimi anni è irreversibile e il modello che conosciamo non potrà esistere mai più, non solo in Puglia. Non esistono le condizioni tecniche e finanziarie per una presenza ospedaliera sul territorio come quella che abbiamo conosciuto sino a pochi anni fa, né a Nardò né altrove, per cui rivendicare populisticamente l’ospedale “Sambiasi”, tale e quale a come lo abbiamo conosciuto, allo stato dell’arte è sbagliato e inutile. In questo momento, a noi preme lavorare per soluzioni che consentano in ogni caso la massima tutela della salute dei cittadini. Nel documento chiediamo alla Regione di spiegarci con quali risorse finanziarie e umane e con quali tempi, provvederà a rispettare gli impegni presi anche attraverso il protocollo d’intesa. Chiediamo di sapere, inoltre, se esiste e se ci sono le risorse per una campagna di informazione per i cittadini, che oggi non hanno idea dell’esistente e di cosa fare e dove andare per questa o quella patologia. Infine, riteniamo indispensabile la presenza di un punto di gestione dell’emergenza che sia di qualità e che abbia le giuste professionalità mediche e paramediche. Il confronto con gli operatori ci ha fornito un quadro desolante della struttura in termini di risorse, che certo non è il miglior viatico per il progetto che la Regione ha definito per Nardò. In altre parole, le promesse dell’assessore e della Asl stridono con la situazione di estrema difficoltà che c’è oggi al “Sambiasi”, per questo chiediamo garanzie. Il tema della salute - concludono - non può essere soggetto a rivendicazioni politiche. Pensiamo di dover assumere una posizione estremamente responsabile che consenta a Nardò e alla sua comunità di vedersi garantito il legittimo diritto alla salute, pur nelle declinazioni e con le modalità imposte dalle logiche della nuova sanità”.

Saverio Congedo, nel corso del suo intervento, ha evidenziato innanzitutto l’assenza del presidente Vendola e, viceversa, la decisione di Elena Gentile di partecipare al Consiglio monotematica, scegliendo di metterci la faccia. “Contesto - ha aggiunto Congedo - l’approccio ragionieristico utilizzato dal Governo regionale nei tagli di ospedali e posti letto e il fatto di non aver attivato contestualmente alle chiusure, servizi territoriali alternativi adeguati alla domanda di salute. Il ridimensionamento a poliambulatorio di III livello è una ferita inferta al secondo comune della provincia e al blasone del Sambiasi, è una storia travagliata, dolorosa e con zone d’ombra. Comunque, l’impegno che oggi si assume non solo con Nardò, ma con tutto il bacino di utenza per la creazione di una struttura in grado di dare una sanità innovativa, con tecnologia avanzata e qualità delle prestazioni, non può e non deve essere disattesa, sono state troppo le promesse durate giusto il tempo delle campagne elettorali”.

Mino Frasca ha rimarcato invece la speculazione politica che Vendola avrebbe fatto negli anni su Nardò e il suo ospedale. “Il nostro ospedale è stato strumentalizzato a fini elettorali da Nichi Vendola - ha detto - e la manifestazione di qualche giorno fa aveva esattamente l’obiettivo di denunciare questa beffarda verità. Poi è chiaro che a questo punto, il nostro modo di interpretare responsabilmente la politica, ci porta ad agire nel senso di chiedere garanzie sull’esistente. La situazione della sanità pugliese è drammatica, temiamo che le promesse fatte e i contenuti del protocollo d’intesa siano difficilmente realizzabili. Le nostre sono rivendicazioni di chiarezza e richieste ragionevoli, anche se restiamo convinti che non tutte le scelte compiute sin qui siano giustificate e che il territorio neretino sia stato penalizzato oltremodo dalle strategie della sanità vendoliana. Questo però né Vendola, né Gentile, né Risi hanno il coraggio di dirlo”.

venerdì 4 ottobre 2013

Nardò calcio, Frasca: "Da anni calcio granata nelle mani dei fantasmi, ora si faccia chiarezza"

NARDO' - Il consigliere provinciale del Pdl Mino Frasca commenta la situazione che riguarda il Nardò calcio e i recenti fatti che porteranno con tutta probabilità al più triste degli epiloghi per la gloriosa storia del calcio neretino.

“Ho preferito non intervenire sino a questo momento - dice - un po’ per il bisogno di attendere un quadro finalmente più chiaro, un po’ per evitare strumentalizzazioni e letture distorte della mia posizione riguardo a questa vicenda. A questo punto non mi sembra ci siano margini per ulteriori evoluzioni, se non quelle dolorose che porteranno alla fine del calcio a Nardò.

Francamente non si riesce a capire molto in un contesto che più nebuloso non poteva essere. Negli ultimi anni il Nardò è sembrato nelle mani dei fantasmi. Nessuno è mai uscito alla scoperto a chiarire organigramma, risorse e obiettivi di questa società, quelli veri. Non sono mancate però fantasiose promesse a intervalli regolari, in piedi giusto il tempo di vederle svanire e di riaccendere a tratti la passione immensa e genuina dei tifosi granata. L’ultimo atto grottesco ha visto sulla scena misteriose figure, che sono apparse e scomparse a intermittenza e che, alla fine dei conti, è chiaro che hanno utilizzato il Nardò e il popolo granata per scopi che non si riesce a decifrare. Chi è Ranieri? Chi è Diabate? O meglio, esiste Diabate? Qualcuno lo hai mai visto o ci ha parlato? Chi è Manieri? Cosa c’entrano con Nardò e con la sua squadra di calcio? Qual è l’esatta consistenza dei debiti? Cosa c’è sotto a tutto questo? Non è la vicenda normale di una società e di una forza imprenditoriale che non ha più risorse e alza bandiera bianca, come è successo in tante piazze calcistiche negli ultimi tempi. È altro. Qui un imprenditore-presidente con un nome e cognome non c’è da anni e se non fosse stato per la generosità infinita di qualcuno a Nardò e dei tifosi, la storia sarebbe già finita da un pezzo. Tutti quanti abbiamo ingenuamente atteso chissà che cosa e alla fine siamo rimasti con un pugno di mosche. Da chi, a questo punto, dobbiamo pretendere risposte? Da una società che non esiste? Da dirigenti presi in giro fino a ieri? Forse dal sindaco, che oggi inspiegabilmente non batte ciglio? Ricordo a Marcello Risi che è il sindaco di Nardò e che chiunque al suo posto, oggi, irromperebbe sulla scena non dico a trovare una soluzione, ma a cercare la verità e a pretendere risposte. Non è più una questione sportiva. E’ evidente che ci sono responsabilità da accertare, per cui chi di competenza intervenga a fare chiarezza.

L’unica cosa certa - conclude Frasca - è il dolore straziante di una tifoseria e di una città intera. Sappiamo quanto conta il calcio a Nardò. Per quest’anno almeno non ci sarà più. Con tutti i risvolti economici e soprattutto sociali che comporta”.

martedì 1 ottobre 2013

Il 10 ottobre è fissato il Consiglio monotematico sulla sanità a Nardò

NARDO' - Saverio Congedo raccoglie gli inviti di Frasca e Capoti sull’ospedale neretino.

Il vice presidente vicario del gruppo Pdl alla Regione Puglia Erio Congedo parteciperà il prossimo 10 ottobre ad una seduta monotematica del Consiglio comunale di Nardò, che si occuperà del destino dell’ospedale “Sambiasi”, riconvertito in poliambulatorio. Congedo raccoglie, così, gli inviti del consigliere provinciale Mino Frasca e del consigliere comunale Oronzo Capoti, a farsi carico della difficile problematica della struttura neretina.

“Non si può non raccogliere le istanze che arrivano dal territorio - dice Congedo - e, peraltro, per una questione di fondamentale importanza come quella della sanità. Prendo atto degli inviti che giungono dal consigliere provinciale Frasca e dal consigliere comunale Capoti e condivido il fatto che le scelte sul “Sambiasi” abbiano ingiustamente penalizzato la comunità neretina e quella dei Comuni limitrofi. Il prossimo 10 ottobre, con i colleghi consiglieri regionali e con altri rappresentanti delle istituzioni, parteciperemo alla seduta monotematica del Consiglio comunale e spero che quella possa essere la sede più opportuna per far emergere costruttivamente una proposta organica e condivisa, che consenta a noi di farcene carico e poter dare poi risposte legittime agli amministratori e ai cittadini di Nardò. Questa vicenda, del resto, è emblematica della gestione più che discutibile della Regione in materia di sanità e ospedali”.